autocostruzione: dal progetto alla realizzazione di due studi professionali a Riva del Garda

schizzo studio
schizzo di studio

Autocostruzione: la ristrutturazione di un centro benessere a Riva del Garda (Tn) da convertire in due spaziosi studi professionali (architettura e psicologia) con abbinato un mini laboratorio per la lavorazione del legno.immagini studi professionali

Le pareti divisorie interne sono realizzate con un’intelaiatura di legno di abete e pannelli osb incollati; la finitura superficiale è completata da cartongesso e pannelli in abete multistrato di qualità B-C trattati con una velatura bianca a base d’acqua per evitare un rapido ingiallimento del legno. Il pavimento – rialzato rispetto all’originale – è stato isolato evitando fastidiosi ponti termici e per creare un supporto ideale alla posa del pavimento in ulivo.

Il progetto è stato pensato anche come recupero di alcuni elementi esistenti quali le porte interne riverniciate e posate a filo muro, dove il telaio è parzialmente itegrato con il cartongesso; i radiatori, parte dei controsoffitti ed i lavelli. L’ingresso con un piccolo servizio è impreziosito da un rivestimento in listelli di legno di recupero (abete, pino silvestre, larice, noce, rovere, acero, frassino, ciliegio): tutti i pezzi sono “scarti” di lavorazioni del legno degli ultimi 25 anni dei miei lavori in legno o di restauro/recupero.  I corpi illuminanti sono tutti a basso consumo e luci led. Completano l’impianto  quattro lampade recuperate dai vecchi lampioni stradali del Comune di Faver. Tutte le opere, esclusi gli impianti ed i cartongessi, sono stati interamente eseguiti dal sottoscritto.

L’impianto elettrico è stato realizzato da Dario Vecchi di Arco (Tn)

L’impianto termosanitario da LC idraulica di Dro (Tn)

Il portoncino d’ingresso dalla ditta Bailoni http://www.bailoniserramenti.it/

I pavimenti sono stati forniti dalla ditta De Pino Parquet: http://www.depino.com/olivewoodcollection/index.html

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cappotto interno realizzato in polistirolo da 3 cm
ingresso
l’ingresso
rivestimento con legname di recupero
rivestimento con legname di recupero
rivestimento parete in legno
rivestimento parete in legno

 

costruire tra le vigne

architettura vigneUna nuova autorimessa costruita tra (e sopra) le vigne.

Lo stato attuale, il contesto: un terreno con pendenza rilevante parzialmente coltivato a vigneto;  non presenta altre costruzioni all’infuori di alcuni edifici residenziali allineati lungo la strada statale.

La proposta di progetto nasce dall’analisi del sedime che, oltre a definirne i limiti fisici dell’intervento, suggerisce l’utilizzo di materiali e tecniche strettamente agricole. La necessità di utilizzare la strada privata esistente, ha suggerito di proporre un volume autonomo inserito e possibilmente mimetizzato nel territorio agricolo.
E’ definibile come un piccolo involucro in calcestruzzo armato a protezione di un volume in legno, aggettante sopra il vigneto e parzialmente coperto dalla strada di accesso. La scelta di proporre un volume in aggetto, permette di contenere l’altezza massima delle murature a valle, rimanendo entro i limiti di una misura accettabile e non troppo impattante con il delicato contesto agricolo.sezione tipo autor

La facciata verso valle e quella di accesso sono alleggerite dal rivestimento orizzontale con cantinelle da pergola (sezione da 7×5 cm) in legno di larice naturale non trattato, posate in opera in maniera alternata  e dalla vetrata che occupa circa metà del prospetto nord/est. Quest’ultima è realizzata con un semplice profilo in acciaio tipo cor-ten e divisa proporzionalmente in quattro specchi. Il vetro sarà leggermente riflettente permettendo una parziale specchiatura del vigneto ed una protezione dal riscaldamento solare estivo. Il portone di accesso riprende nel materiale e nelle geometrie il rivestimento in larice e sarà quindi mimetizzato nella facciata.

Le pareti esterne dell’involucro sono in calcestruzzo “a vista”, cercando di imitare la plasticità e la rugosità della corteccia delle piante. Prima del getto, nell’impasto del calcestruzzo saranno aggiunti dei pigmenti per ottenere una colorazione il più simile possibile alla terra locale.

tettoia in legno e acciaio

vista propsettica tettoia
vista propsettica tettoia

La tettoia è realizzata all’ingresso principale dell’hotel, occupando parte del piazzale a ridosso del blocco che ospita la sala pranzo, l’appartamento del custode ed alcune stanze.
3 colonne in acciaio verniciato color testa di moro, realizzato con dei profili commerciali tipo IPE legati tra loro da un architrave ancorata alla struttura in calcestruzzo armato della scala ed al cordolo del primo solaio, sono gli elementi portanti.

La doppia inclinazione è dettata dalla necessità di contenere al massimo il rischio di riduzione dell’apporto solare alla sala pranzo; il rivestimento dell’intradosso è in tavole di larice piallate e giuntate, poste nella direzione dell’inclinazione di falda. La doppia struttura portante in legno è quindi nascosta: l’estradosso è coperto con un semplice pannello in legno marino tipo OSB, una guaina bitumata protettiva e le tegole canadesi color grigio scuro come il resto dell’edificio. L’ingresso principale è caratterizzato e segnato fisicamente da un prolungamento della tettoia e da un oblò in policarbonato che consente il passaggio della luce. Completano la costruzione una serie di luci a led, incassate nel tavolato in larice.

 

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tettoia: lavori in corso

 

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parte della tettoia quasi completata

 

 

 

 

 

 

 

Progettazione: progettazione e direzione lavori: arch. Sergio Paolazzi; calcoli statici: ing. Fausto Paolazzi Associati Michelon -Valternigo di Giovo Tn

Committente: Hotel Europa -Cembra Tn-

Realizzazione: Carpenteria in ferro: Franco Nardon – Lisignago Tn-; Carpenteria in legno: Alessandro Paolazzi -Faver Tn-

 

BEAN culla in legno di abete naturale (baby cradle)

baby cradle
Bean, culla in legno

Bean è il nome del progetto e realizzazione di una culla in legno di abete, autocostruita artigianalmente. Il nome è dato dalla forma: un fagiolo scavato, un seme.

schizzi iniziali del progetto: quasi una metafora…

schizzi

 

 

 

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i pezzi di abete in lavorazione

l’inizio dei lavori con il taglio dei pezzi di abete (generosamente concessi dalla Carpenteria Alessandro Paolazzi di Faver, che ringrazio)

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dopo il taglio dei pezzi grezzi, si procede con l’incollatura

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sgrossatura con accessori manuali ed elettrici

 

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bean, la scocca quasi finita

la foto del lavoro ultimato sarà pubblicata entro il termine del 17 giugno 2014! (salvo complicazioni lunari, ritardi, ulteriori attese, …)

Il giorno 28 giugno 2014 la culla è stata varata!

culla
culla

 

 

 

allestimento: concorso ADI

dettaglio punto informazioniProgetto di concorso per l’allestimento del Premio Compasso d’Oro ADI …Un involucro che prende forma e si tras-forma in una sequenza di rampe aperte o chiuse e piani intermedi; che esce inglobando parte della galleria centrale mostrando la sua compattezza e portando fuori alcuni elementi espositivi in un dialogo aperto e fortemente dinamico tra interno ed esterno, tra pieno e vuoto, tra buio e luce. In questo modo il materiale disponibile diventa attore principale in grado di captare l’attenzione dei passanti nella galleria. Le rampe parte di questo involucro hanno una pendenza del 5%, garantendo la fruibilità anche alle persone diversamente abili. La scelta del legno come materia prima dell’involucro è un forte richiamo a quello che, con ogni probabilità, è stato il materiale usato dai primi uomini per realizzare i propri arnesi e strumenti. Un materiale vivo, come il design è o dovrebbe sempre essere. I ballatoi sono realizzati con mensole in acciaio rivestite in legno, ancorate alla parte strutturale delle murature esistenti e preventivamente rinforzate…

All’ingresso è posizionato un altro blocco composto da un bancone semitrasparente dove sono ospitati la biglietteria, il punto informazioni e il guardaroba; dietro il guardaroba due servizi igienici e in diretta relazione con lo spazio espositivo la scala e l’ascensore ideati come conclusione dell’intero allestimento, ma anche come necessaria uscita di sicurezza del primo piano. L’altra uscita di sicurezza è posta sul lato opposto e prevede l’utilizzo del vano scala esistente oltre al montacarichi per il trasporto dei materiali.”

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Molin de Portegnach Faver Tn

molin de portegnachLa storia di questo edificio è molto simile a quella degli oltre 60 opifici che esistevano a metà del XIX secolo in Val di Cembra, quando ci fu un vero e proprio boom costruttivo ed un altrettanto veloce abbandono.

Costruito negli anni 1857-59 dal proprietario Andrea Tabarelli detto Nold di Faver -la famiglia era di antica tradizione molitoria- è stato allestito internamente da altre manovalanze: il blocco macine in legno e pietra fu realizzato da Matteo Svaldi detto Bancherin di Miola di Pinè e probabilmente da Domenico Tabarelli, suocero di Andrea. (le iniziali dei due artigiani sono incise sui pilastri in porfido di sostegno del castelletto delle macine). La strada sotto il mulino era l’antica strada imperiale, l’unica strada carrabile della valle che da Lavis conduceva il val di Fiemme. Oltre il rio che scorre poco lontano, la strada è ora ridotta ad un sentiero.

La parte interna del mulino prevedeva una divisione degli spazi a “misura d’uomo” o, meglio, di mugnaio: al piano terra la sala dedicata al lavoro aveva un’altezza di 420 cm, affiancata da una piccola stanza con stufa e pavimento in legno e da una cucina con focolare aperto e pavimento in lastre di porfido. Al piano superiore si trovava il deposito delle granaglie, collegato direttamente al castelletto delle macine.

L’associazione Sorgente ’90 acquista l’edificio con fondi propri nel 2003 ed inizia da subito il lungo iter progettuale; l’intento è conservare il più possibile la struttura esistente, aggiungendo esternamente tutti gli spazi necessari alle attività ed i servizi connessi.

Il progetto riprende l’idea originaria della “dimensione umana”, dove i 226 cm -corrispondenti all’altezza della cucina e stanza originaria- rappresentano la griglia che scandisce la distribuzione interna; i tre colori utilizzati per contraddistinguere gli spazi ai vari livelli, sono quelli del logo dell’associazione (tre strisce di colore giallo, rosso e blu).

L’esterno è stato pensato come una struttura in sintonia con l’ambiente circostante dove, la presenza del bosco ed il rio, hanno definito quelli che dovevano essere i materiali da utilizzare: il legno di larice e la pietra di fiume.

All’intervento di realizzazione iniziato nel 2006 e completato nel 2008, hanno contribuito diverse ditte locali e sopratutto numerosi volontari, che, gratuitamente, hanno impiegato il loro prezioso tempo nel rivestire tutte le murature in pietra, realizzare le pavimentazioni esterne ed interne, i rivestimenti in legno, le ruote e gli ingranaggi, parte degli arredi e tutte le sistemazioni a verde. Il lavoro dei volontari è stato il vero valore aggiunto all’intera opera.

La struttura finale è un centro culturale aperto a tutti, dove è possibile svolgere tutte la attività culturali e non solo. Infatti, è dotata di una serie di spazi così organizzati:

SALA PROVE/REGISTRAZIONE Pensando in particolare ai giovani della valle (ma anche ai gruppi provenienti da altre zone) all’interno della struttura è stata realizzata una sala prove attrezzata per produzioni e registrazioni musicali; tutti i gruppi possono accedervi, previo richiesta.

SALA MACINE Sala di rappresentanza con possibilità di organizzare convegni mostre e conferenze. La presenza delle antiche macine caratterizza la sala e la rende particolarmente suggestiva , creando una atmosfera accogliente per gli ospiti. In questa sala l’associazione tiene generalmente le proprie conferenze e le proiezioni dei film. A breve sarà celebrato anche il primo matrimonio.

SOPPALCO Il soppalco ospita una libreria grazie alle donazioni di libri da parte di privati, case editrici e ditte di stampa.

molin de portegnach architetto sergio paolazziPianta sala macine

ANGOLO COTTURA Al primo piano abbiamo una funzionale cucina di supporto ai gruppi ospitati ma anche fondamentale per la preparazione delle cene che l’associazione organizza in più occasioni.

SEGRETERIA E’ l’ufficio al primo piano riservato all’associazione, dove ci troviamo settimanalmente per le nostre riunioni e la programmazione;molin de portegnach architetto sergio paolazzi talvolta è utilizzata come sala pranzo.

SALA POLIVALENTE & LABORATORIO E’ la sala al piano terra, utilizzata per spettacoli ed attività teatrali, musicali, mostre, laboratori della manualità, corsi.

E’ affiancata dal laboratorio dell’acqua, spazio pensato come luogo di dibattito e archivio su tematiche ambientali. Questo spazio non è stato ancora allestito ed è utilizzato come magazzino

SORGENTE ’90 è un’ associazione culturale che si occupa di sviluppare tematiche, ricerche, dibattiti, ed occasioni atte al recupero della memoria storica, dello sviluppo sostenibile e della crescita socio – culturale.